Celebrare il Natale in mezzo alla persecuzione: come i cristiani perseguitati mantengono viva la loro fede in tempi difficili

Purtroppo, ci sono molti cristiani nel mondo che sono perseguitati e oppressi a causa della loro fede. In alcuni casi, ciò significa che non possono celebrare apertamente il Natale o qualsiasi altra importante festività religiosa.

In alcuni paesi, il governo o gruppi estremisti vietano ai cristiani di praticare liberamente la loro fede come in Cina, Nigeria, Iraq… Possono essere arrestati, imprigionati o persino torturati per aver espresso il loro amore per Gesù. In queste circostanze, è impossibile per i cristiani perseguitati celebrare apertamente il Natale, poiché potrebbero subire gravi conseguenze.

Ma nonostante questi ostacoli, molti cristiani perseguitati trovano il modo di celebrare il Natale in segreto. Alcuni si riuniscono in piccoli gruppi clandestini per pregare e cantare inni natalizi, mentre altri celebrano semplicemente nella propria casa con la famiglia e gli amici più cari.

Sebbene queste celebrazioni siano meno visibili e spesso meno elaborate delle celebrazioni natalizie in altre parti del mondo, sono altrettanto significative per i cristiani perseguitati. Il Natale è un momento per ricordare la nascita di Gesù e il suo amore per noi, ed è un momento per ringraziare per la fede e la speranza che ci dà. Come abbiamo visto, i cristiani di tutto il mondo hanno molte difficoltà e in queste date si intensificano, ma la resilienza prevale sulle vessazioni che subiscono.

Per chi può celebrare liberamente il Natale, è importante ricordare i cristiani perseguitati e pregare per loro. È anche importante fare tutto il possibile per sostenere queste comunità e lavorare per un mondo in cui tutti possano praticare la propria fede liberamente e senza paura. Dal SIT continueremo ad intensificare le nostre azioni affinché la vita dei cristiani perseguitati migliori.