Parallelamente all’assemblea del G-20 che si è svolta a Roma, il Pontefice ha incontrato il primo ministro indiano, Narendra Modi. Il primo incontro che hanno avuto entrambi e che riveste una grande importanza per il complesso rapporto tra il governo indiano e le comunità cristiane del Paese. I cristiani in India soffrono per mano di numerosi gruppi infuriati che prendono di mira le minoranze religiose, inclusi i cristiani. La Chiesa indiana ha denunciato il crescente nazionalismo indù che sta dietro la violenta persecuzione dei cristiani che è aumentata dal 2014.
Secondo un rapporto pubblicato a dicembre, nei primi dieci mesi del 2020 i cristiani hanno subito 225 episodi di violenza religiosa. Nello stesso periodo del 2019, sono stati segnalati 218 attacchi, molti dei quali perpetrati da rivolte di persone contro i cristiani. Nel settembre 2020, i radicali indù hanno provocato folle fino a 3.000 persone ad attaccare i cristiani in tre villaggi nello stato di Chhattisgarh, secondo quanto riportato da Release International Voice of Persecuted Christians.
Papa Francesco sta discutendo questioni sulla sua agenda pastorale e diplomatica con vari leader internazionali per contemplare questioni come l’emigrazione, i conflitti internazionali e la necessità di fornire soluzioni multilaterali. Oltre a cercare sostegno per contrastare le persecuzioni dei cristiani in Asia e in altre regioni e difendere la libertà religiosa.