La conversione dall'Islam al Cristianesimo è in pericolo di vita in Europa

Secondo il rapporto preparato dal Centro europeo per il diritto e la giustizia (ECLJ), la conversione dall’Islam al cristianesimo comporta rischi molto pericolosi. La Francia si distingue come il “paese più difficile e generalmente pericoloso per un musulmano a lasciare la sua religione”. Sebbene altri paesi come Inghilterra, Belgio, Germania, Austria e Paesi Bassi presentino crimini simili.

“La stragrande maggioranza delle persone che lasciano l’Islam per unirsi al cristianesimo sperimenta persecuzioni familiari e comunitarie che variano notevolmente in intensità, dal disprezzo alla violenza”, dettaglia il rapporto. Generalmente è una persecuzione intrafamiliare che poi diventa comunità, arrivando anche ai social network. Indica anche che gli attacchi violenti contro i convertiti al momento dell’annuncio della loro conversione vanno dal “disprezzo e aggressione verbale” all’espulsione dalla famiglia, ai matrimoni forzati di minori, ai linciaggi e persino agli omicidi.

“Alcuni islamisti conducono intimidazioni e campagne di intelligence per cercare e reprimere i convertiti. Pertanto, può succedere che un convertito venga scoperto e minacciato, aggredito o addirittura ucciso da un islamista che nemmeno conosceva”, afferma lo studio.

È vero che la sharia non è in vigore in Europa, ma il rapporto rivela che se le comunità islamiche sono numerose e addirittura convivono in alcune aree o quartieri della Francia, possono applicarla tra loro: “alcune disposizioni della sharia possono essere applicare in pratica se una comunità musulmana locale è sufficientemente ampia e radicalizzata”.

Questo rapporto rivela che la persecuzione dei cristiani non avviene solo nei Paesi dell’Africa o del Medio Oriente, ma in Europa la realtà dei cristiani perseguitati è ancora oggi pienamente valida.

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