La situazione dei cristiani perseguitati sta peggiorando

Nell’ultimo rapporto pubblicato a novembre, si rileva che nel 75% dei 24 Paesi presi in esame, l’oppressione o la persecuzione dei cristiani è aumentata. Pertanto, le condizioni in cui vivono i cristiani sono peggiorate.

Secondo questi dati, raccolti da Aiuto alla Chiesa che Soffre (AIN), c’è stato un forte aumento della violenza terroristica da parte di militanti non statali in Africa, con oltre 7.600 cristiani nigeriani uccisi tra gennaio 2021 e giugno 2022. Tra loro, i 20 cristiani nigeriani assassinati dal gruppo terroristico Boko Haram lo scorso maggio, con immagini sconvolgenti che abbiamo potuto vedere nel video raccolto dal SIT.

In Asia, l’autoritarismo di stato ha portato a un peggioramento dell’oppressione, che le fonti rivelano ha raggiunto il suo apice in Corea del Nord, dove le credenze e le pratiche religiose sono sistematicamente e regolarmente soppresse. Il nazionalismo religioso ha innescato un aumento della violenza contro i cristiani nella regione, con gruppi nazionalisti singalesi indù e buddisti attivi rispettivamente in India e Sri Lanka. Le autorità hanno arrestato fedeli e interrotto le funzioni religiose.

In India, tra gennaio 2021 e inizio giugno 2022, si sono verificati 710 episodi di violenza anticristiana, alimentati in parte dall’estremismo politico.

D’altra parte, il rapporto rileva che in Medio Oriente una crisi migratoria minaccia la sopravvivenza di alcune delle comunità cristiane più antiche del mondo. In Siria i cristiani sono precipitati dal 10% della popolazione a meno del 2%, da 1,5 milioni appena prima dell’inizio della guerra ai circa 300.000 di oggi.

Nonostante in Iraq il tasso di esodo sia inferiore, la comunità cristiana che contava circa 300.000 membri prima dell’invasione di Daesh (Isis) nel 2014, si è dimezzata, arrivando a 150.000 nella primavera del 2022.

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