Aumento della persecuzione dei cristiani in India nel 2024

Nei primi mesi del 2024 la persecuzione della comunità cristiana in India ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo un recente studio dello United Christian Forum (UCF), nei primi 75 giorni dell’anno sono stati documentati 161 crimini contro i cristiani. Questi incidenti includono arresti arbitrari, violenza fisica, ostracismo sociale e attacchi incendiari alle chiese, nella maggior parte dei casi coinvolgendo violenza di massa.

Gli stati di Chhattisgarh e Uttar Pradesh si distinguono come i più ostili, con il Chhattisgarh che riporta il maggior numero di attacchi. In questo Stato sono stati negati diritti fondamentali come l’accesso all’acqua e i riti di sepoltura secondo le usanze cristiane, a dimostrazione della gravità dell’ostilità e del disprezzo nei confronti dei cristiani.

L’escalation della persecuzione è in parte attribuita all’ideologia dell’Hindutva, promossa dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP) sotto la guida del primo ministro Narendra Modi. Questa ideologia mira a fondare una nazione indù “pura”, e ha dato origine a leggi anti-conversione che criminalizzano pratiche cristiane basilari come la preghiera e la distribuzione di materiale biblico, interpretandole come tentativi di conversione forzata.

Nonostante le garanzie costituzionali della libertà religiosa, gli attacchi contro i cristiani sono stati normalizzati e, in alcuni casi, istigati da figure politiche di spicco. Leader cristiani e organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per la mancanza di azione del governo e per l’apparente complicità dello Stato in alcuni casi, in cui le autorità hanno mostrato apatia o addirittura sostenuto false accuse contro la comunità cristiana.

Questi eventi evidenziano un significativo deterioramento della situazione dei diritti umani per i cristiani in India, con scarsi progressi verso la risoluzione di questi conflitti violenti e discriminatori.​

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