Decine di cristiani uccisi e chiese distrutte in India

Continua la catastrofe dei cristiani perseguitati in India. Secondo fonti locali, la causa di tanta violenza è il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp). Il partito del primo ministro Narendra Modi ha una piattaforma nazionalista che molesta e alimenta il confronto contro i cristiani. Dopo le sue dimissioni, Vanramchhuanga ha affermato che: “nonostante i militanti abbiano già bruciato 357 templi ed edifici cristiani appartenenti a diverse Chiese, il governo non ha fatto nulla per condannare o denunciare queste azioni”. Pertanto, “la massiccia demolizione delle chiese cristiane nel Manipur è stata sostenuta dalle autorità statali e centrali”.

L’inizio degli scontri è stato dovuto alla richiesta del gruppo Meitei di essere iscritto nell’elenco delle fasce svantaggiate con accesso ai benefici agevolati. Questo fatto divenne una risposta violenta nei confronti delle tribù cristiane delle colline, i Kuki e i Naga. I violenti attacchi dei gruppi militari Meitei hanno portato all’incendio di interi villaggi, alla morte di oltre cento civili Kuki innocenti e alla distruzione di chiese cattoliche e protestanti, molte delle quali appartenenti a cristiani Meitei. Per quella che può essere definita una persecuzione aperta contro i cristiani.

L’odio, la violenza estrema e la persecuzione contro i cristiani è una guerra contro i cristiani che deve avere visibilità e voce, altrimenti i governi di altri paesi parteciperanno a questa sfortunata situazione. I video e le immagini che arrivano dall’India sono devastanti e oltre a violare i diritti della libertà religiosa, i diritti umani di tutte queste persone vengono ignorati. Dal SIT denunciamo questa situazione e chiediamo la necessità di aiuto e soccorso a tutti i cristiani perseguitati del mondo che stanno soffrendo un odio senza precedenti.

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