I cristiani in Siria affrontano minacce mortali

La situazione in Siria sta diventando ogni giorno più difficile. I cristiani affrontano minacce di morte da parte degli islamisti all’interno del Paese, anche dalla Turchia, affiliati agli ex jihadisti dell’ISIS, al-Qaeda e Tahrir al-Sham.

I cristiani siriani sono perseguitati da anni e lo stanno ancora subendo perché ci sono resti di gruppi islamisti nel nord del Paese. Sebbene la situazione si sia stabilizzata in gran parte del territorio, le minacce persistono. “I cristiani in Siria affrontano ancora persecuzioni quotidiane che possono diventare violente, anche se il pericolo del cosiddetto Stato islamico è notevolmente diminuito. Condividere il Vangelo è molto rischioso e gli edifici delle chiese vengono spesso distrutti. Il sequestro dei capi della Chiesa continua ad avere un notevole impatto negativo sulle comunità cristiane”, sottolineano fonti che si trovano ancora nel Paese.

Inoltre, lo scorso novembre la Turchia ha lanciato molteplici attacchi contro curdi e cristiani nel nord del Paese. “Questi attacchi militari del regime di Recep Tayyip Erdogan fanno parte di una politica turca di annientamento dei curdi e degli assiri [cristiani] nel nord della Siria e in Iraq. La Turchia ha commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità, inclusi bombardamenti, rapimenti, torture e uccisioni extragiudiziali. Gli attacchi fanno parte delle politiche genocide della Turchia nei confronti di curdi, cristiani e yazidi”.

Pertanto, i cristiani in Siria subiscono una doppia minaccia da parte di diversi gruppi che li minacciano, li intimidiscono e limitano quotidianamente la loro libertà di fede. La Siria è un esempio di lotta e tenacia verso questi attacchi, ma non dobbiamo dimenticarli ed essere consapevoli dell’aiuto di cui hanno bisogno per poter condurre una vita normale. Dal SIT continuiamo ad essere presenti in questi paesi.

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