Papa Francesco resta dalla parte dei cristiani perseguitati, dopo dieci anni di lavoro ininterrotto

Papa Francesco è stato in questi dieci anni con i cristiani perseguitati, sottolineando la sua vicinanza ai cristiani che soffrono e sono perseguitati nel mondo, nonché il suo particolare interesse per il dialogo interreligioso e la difesa della libertà religiosa. Ha anche denunciato che molti cristiani sono perseguitati in Europa e danno la vita per la loro fede. Nel marzo 2017 ha chiesto che i cristiani perseguitati siano sostenuti con la preghiera e con l’aiuto materiale di tutta la Chiesa. E nel gennaio 2022, quando ha definito la persecuzione religiosa “inaccettabile e disumana” e “folle”.

Inoltre, numerose sono state le visite in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Sudan, la Repubblica Centrafricana, il Kazakhstan o l’Iraq sono una testimonianza e un lascito del Santo Padre, che ascolta e va incontro alla Chiesa che soffre, il più dimenticato e assetato di pace e di giustizia. In Iraq Francesco ha calpestato le chiese distrutte da Daesh e ha visitato il Grande Ayatollah al-Sistani, un gesto che alcuni riconoscono come una “pietra miliare nel cammino del dialogo interreligioso”.

Come non ricordare anche le sue parole di sostegno alla famiglia di Asia Bibi perché trasmettano il loro affetto e sostegno a questa donna pakistana che è stata in carcere per dieci anni ingiustamente accusata di blasfemia. Parimenti, il Pontefice ha fatto più volte riferimento al diritto alla libertà religiosa. Uno di questi fu nel 2014, durante la preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro, quando disse che il sacrificio degli attuali “martiri”, perseguitati perché cristiani, rafforza lo sforzo per garantire la libertà religiosa nel mondo.

Non va dimenticato che Papa Francesco ha ricevuto l’Ordine della Santissima Trinità e la delegazione internazionale della Confraternita Solidarietà Trinitaria Internazionale (SIT), congratulandosi per il loro lavoro e impegno a favore dei cristiani perseguitati. Soprattutto nel Congresso ospitato nello stesso Vaticano e organizzato dal SIT in cui hanno avuto voce tutti i Paesi colpiti da questa persecuzione.

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *