Una donna è perseguitata in Vietnam a causa della sua fede in Cristo

La situazione in Vietnam è vulnerabile per i cristiani perseguitati poiché i leader politici locali usano il loro potere per minacciare e punire chiunque sembri deviare dalla cultura o dalle credenze imposte, e quindi essere cristiani è punito e perseguitato.

Nel caso di una donna cristiana, una credente di una tribù del centro-nord del Paese sta vivendo un incubo perché la sua famiglia, i suoi genitori, i suoceri e suo marito, stanno facendo tutto il possibile per farle rinunciare alla sua fede in Gesù. “Hanno continuato a fare pressioni su di me affinché abbandonassi le mie convinzioni e firmassi un documento in cui dichiaravo che rinunciavo volontariamente alla mia fede in Gesù”, ha rivelato. “Ma non ho prestato loro attenzione.”

“Rimanendo fermo nelle mie convinzioni nonostante le pressioni che ricevevo da tutte le parti, i miei suoceri mi riportarono dai miei genitori, sperando che mi convincessero a rifiutare la mia fede cristiana”. “Quando ho detto di no, mi hanno detto che mi avrebbero cacciato e non mi avrebbero lasciato tornare a casa”, ricorda. “Ho molta paura, ma non rinuncerò alla mia fede”.

La donna ha implorato i suoi genitori di permetterle di restare per qualche giorno mentre rifletteva sulla sua decisione, ma poi l’hanno cacciata insieme al figlio di tre anni. Sia i suoi parenti stretti che i suoceri vogliono espellerla dalla comunità e consegnarla alla polizia locale.

Per questo sta pensando di prendere suo figlio e di fuggire dal Vietnam. “Non voglio restare qui e dover rinunciare alla mia fede. Voglio seguire Gesù qualunque cosa accada”, dichiara questo cristiano perseguitato in Vietnam. “Voglio fuggire con mio figlio e cercare rifugio in un altro Paese dove si trova mia sorella, ma non ho soldi e mio figlio non ha il passaporto”. La persecuzione che subiscono i cristiani è estrema, anche nella loro cerchia più ristretta devono vivere esperienze come quelle di questa donna vietnamita.