Il rapporto annuale di Open Doors rivela che attualmente 365 milioni di cristiani nel mondo soffrono persecuzioni, ovvero un credente su sette. Il Nicaragua, in particolare, si distingue quest’anno per i 667 attacchi diretti contro i cattolici dal 2018, perpetrati dalla dittatura di Daniel Ortega.
L’Asia si posiziona come il continente più ostile per i cristiani, dove due su cinque subiscono gravi persecuzioni o discriminazioni. Seguono l’Africa, con uno su cinque, e l’America Latina, con uno su 16.
Il rapporto rileva un aumento del livello estremo di persecuzione, passando da 11 a 13 paesi rispetto all’ultimo rapporto. L’anno precedente nel mondo si erano registrati 4.998 omicidi, 14.766 attacchi alle chiese e 4.125 arresti di cristiani.
Corea del Nord, Somalia e Libia sono identificati come i tre Paesi con la situazione peggiore, costringendo i cristiani a praticare la propria fede in segreto. Inoltre, si registra un aumento delle persecuzioni nell’Africa sub-sahariana, insieme ad una situazione preoccupante in Medio Oriente e Nord Africa.
In Nigeria si concentra l’82% dei cristiani assassinati a causa della loro fede, paese responsabile di 4.118 dei 4.998 casi registrati tra ottobre 2022 e settembre 2023. La Nigeria è anche al terzo posto per chiusura o distruzione di chiese da parte delle autorità, in testa alla classifica elenco dei cristiani rapiti (3.300 su 3.906). Illia Djadi, analista di Open Doors per l’Africa occidentale, sottolinea che i rapimenti prendono di mira giovani donne sposate convertite con la forza all’Islam e leader ecclesiastici, che cercano di ottenere ingenti riscatti.
Il rapporto si rivolge anche alle vittime cristiane di abusi, stupri e matrimoni forzati, per un totale di 3.231 casi. Inoltre spicca un aumento senza precedenti degli attacchi alle chiese, passati da 2.110 a 14.766, tra graffiti, chiusure e distruzioni.