Tensioni crescenti: persecuzione delle scuole cristiane e arresto di sacerdote in India

Iniziamo questa cronaca settimanale incentrata sulla persecuzione dei cristiani in India, Paese che storicamente è stato teatro di episodi di molestie nei confronti della comunità cristiana da parte dei fondamentalisti indù.

Recentemente si sono registrati due nuovi incidenti, entrambi diretti contro istituzioni educative cristiane. Nel primo caso, una scuola missionaria a Tripura ha ricevuto minacce da membri dell’Hindu Jagran Manch e del Sanatani Dharma, che chiedevano l’esecuzione forzata di un rituale indù.

Nel secondo attacco, le scuole cristiane sono state minacciate di chiudere le loro cappelle e di rimuovere qualsiasi simbolo cristiano, compresi gli abiti religiosi di preti, suore e religiosi. La minaccia proveniva da un gruppo indù identificato come Kutumba Surakshya Parishad.

Satya Ranjan Borah, leader di questa setta indù, ha dichiarato ai media: “I missionari cristiani stanno convertendo le scuole e le istituzioni educative in centri religiosi per svolgere attività di conversione. Non lo permetteremo”.

Di fronte a queste provocazioni, l’arcivescovo di Guwahati, monsignor John Moolachira, ha esortato il governo a fornire protezione, affermando: “Se il governo non ci protegge, non potremo continuare come prima. Per quanto riguarda i nostri abiti religiosi e le nostre statue , non cederemo a questi gruppi che prima non ponevano alcun problema.

Mons. Lumen Monteiro, Vescovo di Agartala in Tripura, ha sottolineato il lavoro disinteressato della Chiesa cattolica nella diocesi e ha dichiarato: “Non cederemo a nessuno di questi gruppi che cercano di limitare la nostra missione di servizio senza discriminazione di casta o credo attraverso formazione scolastica”.

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